Pillole di BIOARCHITETTURA: L’ ORIENTAMENTO dell’EDIFICIO – seconda parte


di Alessandro De Santis

l'Orientamento del'edificio

Nella prima parte abbiamo accennato al percorso apparente del sole e alla necessità di impratichirsi con le altezze e le angolazioni solari al variare delle stagioni e delle ore, che permettono di creare geometrie tali da permettere il massimo apporto solare e illuminazione naturale d'inverno e una buona protezione (sempre dal sole) d'estate (vanno poi aggiunte le schermature solari mobili per le ore e per le stagioni intermedie).
E' stato inoltre introdotto il concetto di soleggiamento della facciata e lo sfasamento, ovvero il tempo necessario all'onda di calore di passare dalla facciata esterna a quella interna (adeguatamente smorzata nella sua intensità grazie all'uso di materiali massicci e del necessario isolamento, in alternativo possono essere utilizzate facciate e coperture ventilate).

Il tempo necessario all'onda di calore di passare all'interno unito alla fascia oraria del soleggiamento della facciata e alla migiore captazione dei raggi invernali e protezione da quelli estivi determina il dislocamento delle varie funzioni abitative.

Gli ambienti di riposo notturno andranno posizionati ad est, dove i bassi raggi del mattino entrano a "igienizzare" gli ambienti, oltre al gradevole effetto di illuminazione naturale, ottenendo inoltre che il soleggiamento sulla facciata determini un'onda di calore che sarà sicuramente svanita nelle ore serali.
A sud posizioneremo gli ambienti di soggiorno che necessitano della migliore luce e apporto calorifico invernale (raggi relativamente bassi sull'orizzonte). come già detto a sud le facciate possono essere maggiormente finestrate per poter usufruire al massimo dell'apporto calorifico dei raggi che entrano attraverso le finestre (rimandiamo alla "puntata" sugli apporti calorifici esterni).
D'estate i raggi solari a sud sono molto alti sull'orizzonte e quindi la corretta geometria della finestra impedisce al sole di surriscaldare gli ambienti interni, per i periodi stagionali e per gli orari intermedi è necessaria la presenza di schermature mobili, tende esterne, persiane, avvolgibili ecc. ecc.

Ad ovest posizioniamo gli ambienti di lavoro che non risentono dell'ondata di calore (smorzata) che potrebbe arrivare nelle ore solari, data la loro quasi totale utilizzazione nelle ore diurne, questo orientamento è comunque molto delicato poichè è quello che risente maggiormente del calore estivo, le facciate vanno quindi isolate molto bene.

A nord si posizionano gli ambienti scarsamente abitati e che necessitano di temperature meno alte o decisamente più basse (è importante differenziare le temperature dei vari ambienti), e quindi centrali termiche, wc, corridoi ecc. ecc.
Le finestrature sono ridotte al minimo dato lo scarso apporto solare e la massima dispersione che si rischia dalle pareti che giacciono su questo orientamento.
Da nord è comunque possibile ottenere una buona illuminazione indiretta, molto buona per esempio per gli studi artistici.

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